Magellano by Stefan Zweig

Magellano by Stefan Zweig

autore:Stefan Zweig
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Men's Adventure, Storia, Fiction
ISBN: 9788858645567
editore: Bur
pubblicato: 2013-05-06T22:00:00+00:00


CAPITOLO VIII

LA RIVOLTA (2 aprile 1520 – 7 aprile 1520)

Nel carcere invernale di questo golfo remoto, velato da spesse nubi, i contrasti già acuti devono necessariamente scatenarsi ancora più aspri che non in alto mare. E nulla dimostra l’irremovibile intransigenza di Magellano più del fatto che egli, anche di fronte a una situazione già tanto tesa, non rifugge da una misura destinata ad aumentare il malcontento. Solo fra tutti, sa perfettamente che la flotta non potrà giungere alle fertili terre tropicali se non dopo molti mesi; perciò dà ordine di razionare i viveri di bordo con più rigida parsimonia. È un’audacia fantastica irritare fin dal primo giorno un equipaggio già malcontento e maldisposto, comunicandogli che da allora in poi la razione giornaliera di pane e di vino dovrà essere notevolmente ridotta.

In realtà solo quell’energica misura potrà salvare più tardi la flotta. Mai essa avrebbe potuto superare quel celebre viaggio di quasi cento giorni attraverso l’Oceano Pacifico, se non si fossero risparmiati i viveri. Ma la ciurma, intimamente indifferente a un progetto che le è ignoto, non ha nessuna voglia di subire una simile limitazione. Un istinto, non errato del resto, suggerisce a quei poveri marinai che, se anche l’ammiraglio con quel viaggio dovesse raggiungere la gloria più luminosa, almeno tre quarti di loro sono destinati a morire miseramente di freddo e di fatica per quel suo trionfo. Se non ci sono viveri a sufficienza, brontolano i marinai, si rinunci e si ritorni. In fondo sono già arrivati verso sud più avanti di quanto mai abbia fatto nessuna nave a memoria d’uomo. Nessuno potrà rimproverarli in patria di non aver compiuto il proprio dovere. Alcuni sono già stati vittime del freddo, e alla fin fine si erano arruolati per le Molucche e non per le zone glaciali. Secondo gli storici spagnoli contemporanei, Magellano avrebbe risposto a questi discorsi sediziosi con un’allocuzione che poco si accorda con la sua indole concisa e niente affatto patetica, e che troppo ha sapore di Plutarco e Tucidide per essere attendibile. Avrebbe detto, secondo loro, che era stupito di vedere uomini della Castiglia mostrare tanta debolezza e dimenticare come quel viaggio fosse stato intrapreso al servizio del re e della patria. Quando gli era stato conferito il comando aveva creduto di trovare in tutti i suoi compagni quello spirito coraggioso che sempre aveva animato la nazione spagnola. Egli, da parte sua, era disposto piuttosto a morire che non a riprendere vilmente la via del ritorno. Volessero dunque aspettare con pazienza il trascorrere dell’inverno: quanto maggiori le rinunce, tanto più meravigliose le ricompense del loro re.

Ma in realtà un bel discorso non è mai bastato ad acquietare gli stomachi vuoti. Non la retorica salvò Magellano in quell’ora critica, ma la saldezza della sua decisione di non scendere a patti e di non cedere di un pollice. Coscientemente, e fin dalla prima ora, provoca quasi l’opposizione per poterla subito spezzare con mano di ferro: meglio una soluzione immediata e definitiva che un tormentoso indugio, meglio affrontare i nemici nascosti che non lasciarsi mettere con le spalle al muro.



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